Due studi clinici su yoga e scoliosi.

Il primo studio di cui vorrei parlare è stato pubblicato sul Global Advances in Health and Medicine del settembre 2014 e si intitola Serial case reporting yoga for idiopathic and degenerative scoliosis. L’obiettivo degli autori (Loren M. Fishman, Erik J. Groessl e J. Sherman) era di verificare il possibile beneficio del rinforzo asimmetrico dei muscoli del tronco sul lato convesso della curva scoliotica attraverso una sola posizione yoga: il Plank laterale (Vasisthasana).

La media del periodo di pratica per i 25 pazienti presi in esame è stata di 1 minuto e mezzo al giorno per 6 giorni la settimana, in un periodo variabile dai 6 agli 8 mesi. I risultati hanno messo in evidenza un miglioramento significativo dell'angolo di Cobb della curva primaria (la misura della gravità della scoliosi) dal 32 al 40%, sia nella scoliosi idiopatica che in quella di tipo degenerativo. In altre parole, il rinforzo asimmetrico del lato convesso della curva primaria con la pratica quotidiana del Plank laterale, mantenuto il più a lungo possibile, riduce significativamente l'angolo della curva stessa.

L’evidenza scientifica, naturalmente, non deve far pensare che sia possibile curare la scoliosi con un solo esercizio, anche perchè, come hanno fatto notare gli specialisti dell'Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale (ISICO), il campione dei casi riportati nello studio è esiguo e oltre tutto sono state ammesse nel protocollo persone che avevano solo 6 gradi di angolo di Cobb, mentre la scoliosi propriamente detta comporta un angolo minimo di 10 gradi. Resta tuttavia valida l'indicazione che lo studio ci restituisce, vale a dire l’importanza della prevenzione e del trattamento delle scoliosi con la pratica dello yoga.



vasisthasana
fig.1 - Sirsasana e Vasisthasana


Un secondo studio (questa volta pubblicato sulla rivista The Journal of Sports Science and Medicine nel giugno 2017 e intitolato The geometric curvature of the spine during the sirshasana, the yoga's headstand) si è occupato della pratica di Sirsasana. L’equipe di medici, analizzando il comportamento della geometria delle curve della colonna vertebrale durante l’esecuzione di Sirsasana su 6 soggetti maschi e 5 femmine, ha scoperto che la lordosi lombare diminuisce rispetto alla stazione eretta o durante la marcia, il che può favorire la protrusione del nucleo polposo del tratto lombare nelle persone affette da ernia del disco. Inoltre, la deviazione laterale a metà del tratto dorsale aumenta, con una conseguente difficoltà nel controllo posturale e nel carico della colonna. Attenzione, quindi, alla corretta esecuzione di questo esercizio, che per i soggetti con scoliosi o ernia del disco non dovrebbe mai essere troppo prolungato.

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